Disidratazione

La disidratazione è una condizione patologica del corpo, dovuta a bilancio idrico negativo. Si manifesta in seguito a una perdita eccessiva di acqua e liquidi, che non viene compensata. Fra le cause di disidratazione si possono annoverare: vomito, diarrea, ustioni, eccesso di sudorazione, insufficienza renale, uso di diuretici.

Rigurgito

Il rigurgito consiste nell’emissione dalla bocca di saliva e cibo deglutito, ma non ancora arrivato nello stomaco, o comunque refluito dallo stomaco prima di essere attaccato dai succhi gastrici.

evitare la disidratazione nei bambini

Come evitare la disidratazione nel bambino

Cos’è la disidratazione e perché è pericolosa

La disidratazione si verifica quando il corpo perde più liquidi di quanti ne assuma, compromettendo l’equilibrio idrico essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. Nei bambini, questo fenomeno può svilupparsi rapidamente a causa della loro maggiore sensibilità alle perdite di liquidi. Può manifestarsi con sintomi come secchezza delle mucose, ridotta produzione di urina, letargia e, nei casi più gravi, stato di confusione e collasso circolatorio. È quindi fondamentale riconoscere tempestivamente i segni della disidratazione e intervenire in modo adeguato.

Il vomito come causa di disidratazione

Il vomito è una delle principali cause di perdita di liquidi e sali minerali nei bambini. Oltre all’acqua, il vomito fa perdere elettroliti essenziali come sodio e potassio, necessari per il bilancio idrico e il corretto funzionamento muscolare e nervoso. Più episodi di vomito si verificano in breve tempo, maggiore è il rischio di disidratazione, specialmente nei bambini più piccoli.

Come evitare la disidratazione nel bambino

Dopo un episodio di vomito, è essenziale adottare misure per reidratare il bambino in modo efficace:

  1. Somministrare liquidi a piccoli sorsi: Offrire frequentemente piccole quantità di acqua o soluzioni reidratanti orali (SRO) disponibili in farmacia. Queste soluzioni contengono il giusto equilibrio di sali e zuccheri per ripristinare le perdite idriche (World Health Organization, 2017).
  2. Evitare bevande zuccherate o gassate: Bibite come succhi di frutta e bevande gasate possono peggiorare la disidratazione causando un effetto osmotico intestinale che aumenta la perdita di liquidi (Mayo Clinic, 2022).
  3. Reintrodurre gradualmente cibi solidi: Dopo aver reidratato il bambino, si può offrire una dieta leggera a base di alimenti facilmente digeribili come riso, patate, banane e crackers (American Academy of Pediatrics, 2021).
  4. Monitorare la produzione di urina: Se il bambino fa meno pipì del solito o ha urina molto concentrata, potrebbe essere necessario aumentare l’assunzione di liquidi o consultare un medico.
  5. Osservare eventuali segni di disidratazione severa: Sonnolenza eccessiva, occhi infossati, assenza di lacrime quando piange o pelle poco elastica sono segnali d’allarme, che richiedono un consulto medico immediato.

Come evitare la disidratazione nel lattante

Nei neonati e lattanti il rischio di disidratazione è più elevato, per cui le strategie devono essere adeguate alla loro età:

  1. Continuare l’allattamento al seno o la somministrazione di latte artificiale: Il latte materno offre una combinazione perfetta di liquidi e nutrienti per mantenere l’idratazione. Se il lattante è alimentato con formula, si può continuare a offrirla a piccoli sorsi e con maggiore frequenza (World Health Organization, 2021).
  2. Utilizzare soluzioni reidratanti orali: In caso di vomito persistente, il pediatra potrebbe consigliare SRO specifiche per neonati, da somministrare con un cucchiaino o una siringa senza ago.
  3. Evitare acqua semplice in quantità eccessive: Nei lattanti sotto i sei mesi, troppa acqua può alterare l’equilibrio elettrolitico e provocare iponatriemia (American Academy of Pediatrics, 2022).
  4. Monitorare i segni di disidratazione: Fontanella depressa, pianto senza lacrime, irritabilità o sonnolenza eccessiva sono segnali da non sottovalutare, e richiedono una valutazione medica urgente.

Conclusioni

La disidratazione nei bambini a seguito di episodi di vomito è un rischio concreto, ma prevenibile con una gestione attenta e tempestiva dell’idratazione. Somministrare liquidi adeguati a piccoli sorsi, evitare bevande inadeguate e monitorare i sintomi sono strategie fondamentali. Nei lattanti, l’allattamento al seno rimane la prima scelta, integrata da soluzioni reidratanti quando necessario. In caso di segni di disidratazione severa, è fondamentale rivolgersi al pediatra per evitare complicazioni.

cause di vomito nel bambino

Cause di vomito nel bambino

Il vomito nei bambini è un fenomeno comune e, sebbene spesso non sia motivo di preoccupazione, può suscitare ansia nei genitori. Rispetto agli adulti, i bambini possono vomitare per una serie di motivi specifici legati all’età, al sistema immunitario e alle abitudini alimentari. Mentre negli adulti il vomito può essere spesso il risultato di intossicazioni alimentari, stress o infezioni gastrointestinali, nei bambini le cause possono essere più variegate e complesse.

Perché un bambino vomita?

Comprendere il motivo che ha scatenato l’episodio di emesi nel bambino, è fondamentale per decidere il miglior trattamento. Le cause principali includono:

  1. Infezioni gastrointestinali (gastroenteriti)
    Le infezioni virali sono tra le cause più comuni di vomito nei bambini. I virus infettano lo stomaco e l’intestino, provocando nausea, vomito e diarrea. Le gastroenteriti possono essere debilitanti, in particolare nei bambini piccoli, che rischiano più facilmente la disidratazione.
  2. Mal di movimento (cinètosi)
    I bambini sono soggetti al mal di movimento, soprattutto quelli i piccoli. Questo accade quando i segnali inviati dal sistema visivo e dall’orecchio interno (che controlla l’equilibrio) sono in conflitto, come durante i viaggi in auto, nave o aereo. Il vomito da cinetosi di solito scompare quando il movimento viene interrotto.
  3. Alimenti e intolleranze alimentari
    Le intolleranze alimentari, come quelle al lattosio o al glutine, possono provocare nausea e vomito, così come le allergie alimentari. Anche l’ingestione di cibi troppo grassi o pesanti può irritare lo stomaco e scatenare emesi.
  4. Reflusso gastroesofageo (GERD)
    Il reflusso gastroesofageo è una condizione di irritazione, causata dalla risalita nell’esofago del contenuto dello stomaco. Nei neonati e nei bambini piccoli, questo può manifestarsi con episodi di vomito. In alcuni casi, il vomito può essere acido, mentre in altri può apparire come un rigurgito semplice, che è meno preoccupante.
  5. Disturbi neurologici
    Anche se meno comuni, alcuni disturbi neurologici, come le emicranie o le infezioni del sistema nervoso centrale (come meningite o encefalite), possono causare emesi nei bambini. In questi casi, il vomito è spesso accompagnato da altri sintomi, come mal di testa, febbre, rigidità del collo e sonnolenza.
  6. Problemi psicologici e stress
    I bambini possono vomitare anche in risposta a stress emotivo, ansia o paura. Eventi come l’inizio della scuola, separazioni familiari o cambiamenti nella routine quotidiana possono causare disturbi gastrointestinali che si manifestano con vomito.
  7. Ostruzioni intestinali o ernia inguinale
    In rari casi, il vomito può essere causato da condizioni più gravi, come un’ostruzione dell’intestino o un’ernia all’inguine. Questi disturbi possono causare vomito persistente e richiedono un intervento medico urgente.

A cosa prestare attenzione in caso di emesi?

Come abbiamo visto, il vomito può essere sintomo di diverse condizioni; di conseguenza è fondamentale valutare una serie di parametri:

Insorgenza: capire se il vomito è legato a particolari condizioni, se è iniziato prima, dopo o durante i pasti o se in situazioni determinate, ad esempio durante o in seguito a viaggi, incidenti, episodi si stress emotivo, ecc.

Numero di episodi: se gli episodi di emesi si limitano a 1 o 2 volte al giorno, si ha un grado lieve; da 3 a 7 volte al giorno il grado è moderato, mentre se gli episodi sono 8 o più al giorno, si tratta di vomito grave.

Durata: nell’ipotesi di episodi di grado lieve o ricorsivi nel tempo, determinare per quanti giorni persiste la condizione.

Aspetto: fare caso al colore e alla composizione del vomito è molto importante, soprattutto nei casi di presenza di sangue, di vomito di colore verde o giallo scuro, oppure di colore simile ai fondi di caffè.

Modalità: se si tratta di vomito a getto, se consistente e se questo comporta una particolare sofferenza e irritabilità nel bambino.

Altri sintomi e segni associati: ad esempio febbre, diarrea, dolore addominale, mal di testa, variazione significativa di peso corporeo, ecc.

Prendere in considerazione tutti questi elementi, consente di effettuare una valutazione corretta e obiettiva, utile a stabilire la necessità di consulto medico ed eventuali esami di approfondimento.

 Conclusioni

Il vomito nei bambini è spesso legato a cause comuni, e nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente. Tuttavia, è importante monitorare con attenzione tutti i parametri, al fine di prevenire complicazioni. In caso di vomito persistente o grave, è essenziale consultare un medico per escludere condizioni più serie.

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vomito bambini cosa fare

Cosa fare se un bambino vomita: guida per i genitori

In caso di vomito, è importante sapere come intervenire correttamente per garantire il benessere del bambino e prevenire complicazioni. Vediamo quali sono le migliori strategie per gestire il vomito nei bambini.

Vomito nei bambini: come intervenire

Quando un bambino vomita, è fondamentale agire in modo tempestivo, ma senza allarmarsi. Ecco alcuni passi da seguire:

  1. Mantenere la calma: Il vomito può spaventare il bambino; rassicurarlo è essenziale per evitare ulteriori episodi legati allo stress.
  2. Assicurare una posizione sicura: Far sedere o sdraiare il bambino su un fianco per prevenire il rischio di inalazione del vomito.
  3. Evitare di somministrare liquidi: Far bere il bambino subito dopo il vomito può peggiorare la situazione. Attendere almeno 20-30 minuti prima di offrire piccoli sorsi di liquidi.
  4. Monitorare la frequenza degli episodi: Se il vomito è isolato e il bambino sembra stare meglio, potrebbe non essere necessario alcun trattamento specifico.
  5. Verificare la presenza di altri sintomi: Se il vomito si accompagna a febbre alta, dolore addominale intenso, letargia o segni di disidratazione, è opportuno consultare un medico (Mayo Clinic, 2022).

Rimedi per il vomito nei bambini

Se il bambino continua a vomitare, ci sono alcuni rimedi sicuri ed efficaci che possono aiutarlo a riprendersi:

  1. Reidratazione orale: Le soluzioni reidratanti orali (SRO) sono la migliore opzione per prevenire la disidratazione, in particolare nei bambini piccoli. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’uso di SRO contenenti sodio, glucosio e potassio per ristabilire l’equilibrio elettrolitico (World Health Organization, 2021).
  2. Tisane leggere e brodo: Se il bambino tollera i liquidi, si possono somministrare tisane a base di camomilla o finocchio, oppure un brodo vegetale leggero.
  3. Riposo e ambiente tranquillo: Mantenere il bambino in un ambiente rilassato e senza stimoli eccessivi aiuta a ridurre il rischio di nuovi episodi.
  4. Evitare farmaci senza prescrizione: I farmaci antiemetici devono essere somministrati solo sotto consiglio medico, poiché alcuni possono avere effetti collaterali nei bambini piccoli (American Academy of Pediatrics, 2022).

Cosa può mangiare il bambino dopo che ha vomitato

Dopo un episodio di vomito, l’apparato digerente del bambino è sensibile, quindi è essenziale reintrodurre il cibo con gradualità. Si consigliano:

  1. Dieta BRAT: la dieta BRAT (Banane, Riso, Purea di Mele, Pane Tostato) è spesso consigliata perché fornisce alimenti digeribili e poveri di grassi.
  2. Cibi secchi e semplici: cracker, grissini, patate lesse e carote cotte sono scelte leggere per aiutare lo stomaco a riprendersi.
  3. Yogurt con probiotici: se il vomito è stato causato da un’infezione virale o batterica, i probiotici possono favorire il riequilibrio della flora intestinale (World Gastroenterology Organisation, 2021).
  4. Evitare latticini, cibi grassi o speziati: latte, formaggi e cibi elaborati possono irritare lo stomaco e scatenare un nuovo episodio di vomito.

Quali parametri osservare per il benessere del bambino

Monitorare il bambino dopo un episodio di vomito è cruciale per evitare complicazioni. Ecco i principali parametri da osservare:

  1. Segni di disidratazione: Urine scarse e scure, labbra secche, assenza di lacrime durante il pianto e letargia sono campanelli d’allarme che richiedono attenzione medica immediata (New England Journal of Medicine, 2021).
  2. Colore e contenuto del vomito: Se il vomito è verdastro (biliare), contiene sangue o ha un aspetto simile a fondi di caffè, è necessario rivolgersi subito al pediatra.
  3. Durata del vomito: Se il vomito dura più di 24 ore o è accompagnato da febbre alta, potrebbe essere sintomo di un’infezione o altra patologia che richiede valutazione medica.
  4. Comportamento del bambino: Se appare letargico, confuso o ha difficoltà a stare sveglio, è necessario un consulto medico urgente.

Conclusioni

Il vomito nei bambini è un evento comune, spesso legato a cause benigne. Tuttavia, sapere come intervenire è essenziale, per garantire un recupero rapido e prevenire la disidratazione. L’idratazione graduale, una dieta adeguata e un ambiente tranquillo sono elementi fondamentali nella gestione del vomito. Se i sintomi persistono o si aggravano, consultare il pediatra è la scelta migliore per la sicurezza del bambino e la tranquillità dei genitori.

Vomito notturno nei bambini

Il vomito notturno del bambino: cosa fare?

Il vomito notturno nei bambini può essere un’esperienza preoccupante per i genitori, ma nella maggior parte dei casi è dovuto a cause benigne e gestibili. Tuttavia, è importante riconoscere quando potrebbe indicare una condizione più seria e sapere come intervenire.

Quali sono le cause del vomito notturno

Il vomito notturno può derivare da diverse condizioni, tra cui:

  • Gastroenterite virale: è una delle cause più comuni di vomito nei bambini. Si tratta di un’infezione virale dello stomaco, spesso accompagnata da diarrea e febbre (Mayo Clinic, 2022).
  • Reflusso gastroesofageo: il reflusso può peggiorare di notte quando il bambino è sdraiato, causando vomito o rigurgito acido (American Academy of Pediatrics, 2021).
  • Indigestione o pasti pesanti: mangiare troppo o fare un pasto ricco di grassi prima di andare a dormire può scatenare nausea e vomito.
  • Allergie o intolleranze alimentari: alcuni bambini possono sviluppare reazioni a determinati alimenti che provocano vomito, spesso accompagnato da dolori addominali.
  • Stress o ansia: nei bambini particolarmente sensibili, l’ansia da separazione o eventi stressanti possono scatenare episodi di vomito notturno (National Institute of Mental Health, 2021).
  • Infezioni dell’orecchio o del tratto urinario: infezioni non strettamente gastrointestinali possono causare in alcuni casi nausea e vomito, anche durante la notte.
  • Patologie più serie: condizioni rare, come l’ostruzione intestinale o l’ipertensione endocranica, possono manifestarsi con vomito notturno persistente e devono essere valutate da un medico (New England Journal of Medicine, 2021).

Vomito e rigurgito: le differenze

È fondamentale distinguere tra vomito e rigurgito, poiché hanno cause e implicazioni diverse:

  • Rigurgito: fenomeno fisiologico comune nei neonati e nei bambini piccoli, caratterizzato dalla fuoriuscita di latte o cibo dalla bocca, passiva e senza sforzo. È dovuto spesso all’immaturità del sistema digestivo e tende a risolversi spontaneamente entro il primo anno di vita (American Academy of Pediatrics, 2022).
  • Vomito: È un processo attivo, caratterizzato da contrazioni dello stomaco e dell’addome, che espellono forzatamente il contenuto gastrico. Può essere causato da svariati fattori, fra cui infezioni, intossicazioni alimentari o altri disturbi digestivi.

Capire la differenza aiuta a evitare allarmismi inutili e a intervenire in modo adeguato.

Cosa devo fare se il bambino vomita di notte?

Se il bambino vomita di notte, è importante gestire la situazione come segue:

  1. Mantenere la calma e confortare il bambino. Soprattutto i più piccoli, possono spaventarsi per una situazione che percepiscono come fastidiosa e fuori controllo; rassicurarli è fondamentale.
  2. Evitare di far bere subito dopo il vomito. Piccole quantità di acqua o soluzioni reidratanti orali possono aiutare a prevenire la disidratazione, ma è meglio attendere almeno 30 minuti dopo l’episodio di emesi, prima di somministrare liquidi (World Health Organization, 2021).
  3. Posizionare il bambino in modo sicuro. Se il bambino dorme, tenerlo in una posizione laterale per evitare il rischio di aspirazione del vomito.
  4. Monitorare la temperatura e altri sintomi. Se il vomito è accompagnato da febbre alta, diarrea grave o letargia, potrebbe trattarsi di un’infezione più seria.
  5. Evitare cibi solidi fino a che lo stomaco non si calma. Se il bambino si sente subito meglio e richiede del cibo, evitare comunque di farlo mangiare. La dieta, reintrodotta gradualmente, dovrà essere a base di cibi leggeri.
  6. Valutare eventuali intolleranze alimentari. Se il vomito notturno si ripete con frequenza dopo determinati pasti, può essere utile consultare un medico, per escludere allergie o intolleranze.
  7. Evitare farmaci antiemetici senza consulto medico. Alcuni farmaci possono mascherare i sintomi senza trattare la causa del vomito, per cui è importante evitarli.

Conclusioni

Il vomito notturno nei bambini è spesso legato a cause benigne; tuttavia, è essenziale monitorare eventuali sintomi preoccupanti e sapere come gestire la situazione. Se il vomito è persistente, accompagnato da segni di disidratazione o sintomi gravi, è sempre consigliato consultare un pediatra. Una gestione attenta e tempestiva aiuta a garantire il benessere del bambino e a ridurre l’ansia dei genitori.

cause gravi vomito bambini

Quando preoccuparsi del vomito nei bambini?

In alcune situazioni, il vomito può essere il segnale di un problema più serio, che richiede attenzione medica immediata. Riconoscere i segnali di allarme e sapere come intervenire può fare la differenza nel garantire la salute del bambino.

Le cause gravi di vomito nei bambini

Sebbene il vomito sia spesso dovuto a infezioni virali, intossicazioni alimentari o semplici disturbi gastrointestinali, esistono alcune condizioni che devono essere considerate:

  • Disidratazione grave: la perdita eccessiva di liquidi può portare a uno squilibrio pericoloso degli elettroliti, con conseguenze potenzialmente gravi (World Health Organization, 2021).
  • Occlusione intestinale: vomito biliare, di colore verde o giallo scuro, può indicare un’ostruzione intestinale, condizione che necessita di intervento immediato (American Academy of Pediatrics, 2022).
  • Appendicite: se accompagnato da dolore addominale intenso, in particolare nella parte inferiore destra dell’addome, il vomito potrebbe essere un segnale di appendicite (Mayo Clinic, 2023).
  • Trauma cranico: il vomito successivo a una caduta o a un colpo alla testa può indicare una commozione cerebrale o un’emorragia interna (New England Journal of Medicine, 2021).
  • Infezioni gravi: può essere un sintomo di meningite, se accompagnato da rigidità del collo, febbre alta e stato confusionale.

Come riconoscere i sintomi gravi

È essenziale monitorare il bambino e prestare attenzione a segnali di allarme, che potrebbero indicare una condizione più seria:

  • Presenza di sangue. Se il vomito contiene sangue rosso vivo o ha un aspetto simile a fondi di caffè, può indicare un sanguinamento gastrointestinale.
  • Vomito persistente e frequente. Se il bambino vomita ripetutamente per più di 24 ore senza segni di miglioramento.
  • Segni di disidratazione. Bocca secca, assenza di lacrime, ridotta quantità di pipì e letargia.
  • Febbre alta persistente. Febbre superiore a 39°C associata a vomito.
  • Cambiamenti neurologici. Sonnolenza eccessiva, confusione, difficoltà a rimanere svegli o convulsioni.
  • Gonfiore addominale e dolore intenso. Possono essere segnali di occlusione intestinale o altre condizioni chirurgiche.

Cosa fare in caso di sintomi gravi

Nei bambini:

  1. Mantenere l’idratazione: Se il bambino è cosciente e riesce a bere, dare piccole quantità di soluzioni reidratanti orali (SRO) per evitare la disidratazione (World Health Organization, 2021).
  2. Evitare cibi solidi e latticini: Fino a quando il vomito non si riduce, è meglio sospendere il latte e altri cibi pesanti.
  3. Monitorare la temperatura e i segni vitali: Se il bambino ha febbre alta, somministrare un antipiretico solo sotto consiglio medico.
  4. Non somministrare farmaci antiemetici senza consulto medico: Alcuni farmaci possono mascherare sintomi importanti e peggiorare la situazione.

Nei neonati e nei lattanti:

  • Continuare l’allattamento al seno o con formula, ma a piccoli sorsi e con maggiore frequenza.
  • Evitare l’acqua semplice nei primi sei mesi, poiché può alterare il bilancio elettrolitico.
  • Se il bambino ha meno di tre mesi e vomita ripetutamente, contattare immediatamente il pediatra.

Quando chiamare il medico

Bisogna contattare immediatamente il pediatra o recarsi in pronto soccorso se:

  • Il vomito è biliare o con sangue.
  • Il bambino è molto debole, letargico o ha difficoltà a rispondere agli stimoli.
  • Sono presenti convulsioni o rigidità del collo.
  • Il vomito si accompagna a dolore addominale intenso e persistente.
  • Il bambino non urina da più di 8 ore.
  • Dopo un trauma cranico, il bambino presenta vomito ripetuto.

Conclusioni

Il vomito nei bambini è spesso benigno, ma in alcuni casi può essere il segnale di una condizione grave. Monitorare i sintomi, garantire l’idratazione e rivolgersi al medico sono strategie fondamentali per la gestione sicura del bambino. Se si presentano segnali di allarme, è essenziale cercare immediatamente assistenza medica. Agire tempestivamente può fare la differenza nella salute e nel benessere del bambino.

vomito nei bambini

Cos’è il vomito e perché vomitiamo?

Il vomito o emesi, è un atto involontario di espulsione forzata del contenuto dello stomaco attraverso la bocca. Si tratta di una risposta difensiva dell’organismo che può essere scatenata da vari fattori, da infezioni a disturbi neurologici.

Cause del vomito

L’emesi è il risultato di un meccanismo complesso che coinvolge il sistema nervoso, il sistema gastrointestinale e i muscoli addominali. Quando qualcosa disturba il nostro corpo, il cervello elabora il segnale e attiva il centro del vomito, che coordina l’espulsione del contenuto gastrico. Le principali cause del vomito includono:

  1. Infezioni gastrointestinali
    Le infezioni virali o batteriche, come la gastroenterite, sono tra le cause più comuni. Il rotavirus e il norovirus sono i principali responsabili delle gastroenteriti virali, in particolare nei bambini.
  2. Disturbi digestivi
    Problemi come il reflusso gastroesofageo (GERD), l’indigestione o la gastrite possono esserne causa. L’acido gastrico che risale nell’esofago o l’irritazione della mucosa gastrica può attivare il riflesso dell’emesi.
  3. Mal di movimento
    La cinètosi, o mal di movimento, si verifica quando i segnali inviati dall’occhio e dall’orecchio interno sono in conflitto, ad esempio durante un viaggio in auto, treno o nave. Questo disturbo può provocare nausea ed emesi, specialmente nei più piccoli.
  4. Causa neurologica o vestibolare
    Il vomito può essere causato anche da malattie neurologiche, come le emicranie, i traumi cranici o altre condizioni che influenzano il cervello e l’orecchio interno, dove risiede il nostro equilibrio.
  5. Farmaci e trattamenti
    Alcuni farmaci, in particolare i chemioterapici, gli antibiotici e gli analgesici oppioidi, possono scatenarlo come effetto collaterale.
  6. Stress e fattori psicologici
    Lo stress o l’ansia, soprattutto nei bambini, possono causare nausea e vomito. Il sistema nervoso autonomo reagisce allo stress con una serie di risposte fisiche, tra cui l’emesi.

Tipi di vomito: come riconoscerli

Esistono diversi tipi di vomito, che si differenziano in base alla causa e alla loro manifestazione:

  1. Vomito acuto: è generalmente di breve durata e può essere causato da infezioni gastrointestinali o cinètosi. Di solito si risolve in pochi giorni, ma può essere accompagnato da altri sintomi come febbre, diarrea o vertigini.
  2. Vomito ricorrente: è così detto quando si verifica più volte nel corso di un dato periodo di tempo, ma non è continuo. Può essere causato da patologie come il reflusso gastroesofageo o disturbi neurologici. Spesso, è legato a specifiche cause scatenanti, come certi alimenti o attività fisiche.
  3. Vomito cronico: persiste per un lungo periodo di tempo, solitamente più di 3 mesi. Questa condizione può essere legata a malattie gravi come ulcere gastriche, disturbi metabolici o patologie neurologiche, e richiede un’indagine approfondita per identificarne la causa.
  4. Vomito con bile o sangue: il vomito biliare, che ha un colore verde o giallo, può indicare un’ostruzione intestinale, mentre il vomito con sangue (ematemesi) può derivare da ulcere gastriche o emorragie gastrointestinali. Entrambe le condizioni sono potenzialmente pericolose e richiedono immediata attenzione medica.

Quali sono i sintomi del vomito

Il vomito è spesso accompagnato da altri sintomi che possono aiutare a identificare la causa sottostante. I più comuni includono:

  • Nausea: la sensazione che precede e che è spesso il primo segnale che qualcosa non va nel corpo;
  • Dolore addominale: può accompagnare il vomito, soprattutto se è legato a disturbi gastrici;
  • Sudorazione fredda e pallore: molte persone sperimentano una sudorazione eccessiva e un colore pallido della pelle;
  • Mal di testa e vertigini: possono essere presenti se il vomito è causato da una condizione neurologica o da emicranie;
  • Diarrea: la gastroenterite virale, che spesso causa emesi, è generalmente accompagnata anche da diarrea.

Principali rimedi

I rimedi per il vomito dipendono dalla causa sottostante, ma ci sono alcune pratiche generali che possono aiutare ad alleviare i sintomi:

  1. Idratazione
    L’emesi può causare disidratazione, quindi è fondamentale reidratare il corpo. Bere piccole quantità di acqua o soluzioni reidratanti orali, aiuta a mantenere l’equilibrio idrico.
  2. Riposo
    Il riposo è essenziale per permettere al corpo di riprendersi. Evitare attività fisiche intense e rimanere in un ambiente tranquillo può facilitare il recupero.
  3. Alimentazione leggera
    Dopo un episodio di vomito, è consigliabile mangiare cibi leggeri e facilmente digeribili, come riso, cracker, banane o patate lesse. Evitare cibi grassi, piccanti o troppo ricchi di zucchero che potrebbero irritare lo stomaco.
  4. Farmaci antiemetici
    In alcuni casi, i farmaci antiemetici possono essere utili per prevenire o ridurre l’emesi. Tuttavia, prima di prendere farmaci è sempre importante consultare un medico.
  5. Rimedi naturali
    Alcuni rimedi naturali, come il tè alla menta o lo zenzero, sono noti per contribuire a ridurre nausea e vomito. Per ristabilire l’equilibrio elettrolitico, può essere indicata anche l’acqua di cocco.

Conclusioni

Il vomito è un sintomo comune, ma complesso. Può essere causato da numerosi fattori, che vanno da infezioni a disturbi neurologici e che devono essere attentamente indagati. Sebbene spesso sia un disturbo transitorio, l’emesi può anche essere il segnale di condizioni più serie, quindi è importante prestare attenzione ai sintomi associati e consultare un medico se necessario.

Nei bambini, il vomito può avere cause diverse rispetto agli adulti e, in alcuni casi, richiede un trattamento specifico. Qui approfondiamo il tema del vomito nei bambini, analizzando le cause, i sintomi e i rimedi più appropriati per i più piccoli.

Bibliografia

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bambino con nausea

Cos’è la nausea e quali sono le cause

La nausea è una sensazione di malessere che può precedere il vomito, ma che non sempre porta a quest’ultimo. È un sintomo comune, che si manifesta in risposta a una varietà di condizioni e può influire sulla qualità della vita in modo significativo. La nausea può essere acuta o cronica e causata da svariati fattori, che vanno dai disturbi gastrointestinali ai problemi neurologici.

In questo articolo ne esploriamo le principali cause, i sintomi associati e i rimedi per alleviarla.

Le principali cause della nausea

La nausea può derivare da diverse cause. Di seguito, le principali:

  1. Disturbi gastrointestinali. Condizioni come la gastrite, il reflusso gastroesofageo, le intossicazioni alimentari e le infezioni virali sono fra le cause più comuni di nausea. Quando lo stomaco è infiammato o irritato, i nervi della mucosa gastrica possono inviare segnali al cervello, che provocano appunto questa sgradevole sensazione.
  2. Gravidanza. Altra causa comune è la gravidanza. Si può manifestare in particolare nei primi mesi ed è un fenomeno noto anche come “nausea mattutina”, legato ai cambiamenti ormonali che avvengono durante la gestazione. La nausea può essere accompagnata da vomito, ma non tutte le donne la sperimentano.
  3. Infezioni e malattie sistemiche. Malattie come l’influenza, l’epatite o altre infezioni virali o batteriche possono indurre nausea come sintomo secondario. In molti casi, la nausea è accompagnata da febbre, dolori muscolari e affaticamento.
  4. Disturbi neurologici. Patologie come le emicranie, le lesioni cerebrali traumatiche o altre malattie neurologiche possono causare nausea. In particolare, le emicranie sono spesso accompagnate da una forte sensazione di nausea, che può persistere anche dopo il termine dell’attacco.
  5. Effetti collaterali dei farmaci. Alcuni farmaci, come i chemioterapici, gli antibiotici o gli antidolorifici, possono provocare nausea come effetto collaterale. In questi casi, la nausea tende a scomparire una volta che l’organismo si adatta al farmaco o se si cambia il trattamento.
  6. Problemi psicologici e stress
    Ansia, stress o disturbi psicologici come il disturbo da panico possono scatenare la nausea. In questi casi, la sensazione di nausea è spesso accompagnata da altri sintomi come vertigini e difficoltà a respirare.

I sintomi della nausea

La nausea è caratterizzata da una sensazione di malessere che coinvolge l’apparato gastrointestinale, ma può essere accompagnata anche da altri sintomi. Tra i principali segnali associati alla nausea ci sono:

  • Sensazione di pesantezza allo stomaco
  • Sudorazione eccessiva, anche fredda
  • Salivazione abbondante
  • Vertigini o stordimento.

Rimedi per la nausea

A seconda della causa sottostante, esistono diversi rimedi per alleviare la nausea. Ecco alcuni dei più efficaci:

  1. Rimedi farmacologici.
    Tra i farmaci che possono essere prescritti per trattare la nausea ci sono gli antiemetici, che agiscono riducendone la sensazione. Se però la nausea è causata da un’infezione o da un’altra condizione specifica, è necessario trattare la causa primaria con farmaci adeguati, come antibiotici o antivirali.
  2. Tecniche di rilassamento.
    Se la nausea è causata da stress o ansia, le tecniche di rilassamento come la meditazione, il respiro profondo o lo yoga possono essere utili per alleviare i sintomi.
  3. Rimedi naturali.
    Alcuni rimedi naturali possono essere utili per contrastare la nausea. Per esempio, lo zenzero, noto per le sue proprietà anti-nausea, può essere assunto sotto forma di tisana o integratori alimentari. Anche il tè alla menta può essere in alcuni casi utile per alleviare la sensazione di nausea.
  4. Corretta alimentazione e idratazione.
    Mantenere un’alimentazione leggera e digeribile può essere importante per prevenire o alleviare la nausea. In caso di nausea acuta, è consigliabile evitare cibi grassi o piccanti, preferendo cibi come cracker, riso bianco e banane. È inoltre essenziale mantenere l’idratazione, ma assumendo liquidi in piccole quantità, quindi poco e spesso, per non sovraccaricare lo stomaco.
  5. Evitare gli odori forti e altre stimolazioni.
    Odori forti o ambienti troppo rumorosi possono accentuare la nausea in alcune persone, particolarmente sensibili a questi fattori. In questi casi, cercare un ambiente tranquillo e ben ventilato può essere d’aiuto.

Conclusioni

La nausea può essere causata da svariati fattori: infezioni, malattie neurologiche, condizioni psicologiche, effetti collaterali dei farmaci. La gestione della nausea dipende dalla causa sottostante, ma spesso richiede un approccio combinato che include rimedi farmacologici, naturali e cambiamenti nello stile di vita. Quando è associata a disturbi cronici o complessi, può essere difficile da trattare.
Nei più piccoli, la nausea può essere causata da fattori specifici e avere manifestazioni diverse rispetto agli adulti. In un altro articolo, approfondiamo proprio la nausea nei bambini, esplorandone le cause, i sintomi e i trattamenti più adatti per questa fascia di età.
Per informazioni più approfondite sui rimedi farmacologici e naturali e sulle cause più complesse della nausea, è sempre consigliabile consultare un medico, che potrà formulare una diagnosi accurata e prescrivere il trattamento adeguato.

Bibliografia

  1. Heckroth M, et al. Nausea and Vomiting in 2021: A Comprehensive Update. J Clin Gastroenterol. 2021 Apr 1;55(4):279-299.
  2. Dekkers GWF, et al. Hormonal and psychological factors in nausea and vomiting during pregnancy. Psychol Med. 2020 Jan;50(2):229-236.
  3. Lacy BE, Parkman HP, Camilleri M. Chronic nausea and vomiting: evaluation and treatment. Am J Gastroenterol. 2018 May;113(5):647-659
Nausea nei bambini

La nausea nei bambini: cause e sintomi

La nausea nei bambini è un disturbo comune che può preoccupare molto i genitori. Sebbene sia un sintomo che può derivare da diverse cause, è importante riuscire a identificarne l’origine e capire come alleviarla. Nei più piccoli, la nausea può manifestarsi in modo diverso rispetto agli adulti e può essere accompagnata da altri sintomi come mal di stomaco, vomito, o vertigini.

Le principali cause di nausea nei bambini

La nausea nei bambini può essere causata da svariati fattori. Alcuni di questi sono transitori e facilmente trattabili, mentre altri possono richiedere un approfondimento medico. Le cause più comuni includono:

  1. Infezioni virali e batteriche
    Le infezioni del tratto gastrointestinale sono tra le cause più frequenti di nausea nei bambini. Virus come il rotavirus e l’enterovirus possono causare gastroenteriti, che si manifestano con nausea, vomito e diarrea. Questi disturbi sono comuni soprattutto nei bambini piccoli e tendono a risolversi in pochi giorni.
  2. Cattiva digestione o indigestione
    I bambini, specialmente i più piccoli, hanno sistemi digestivi più sensibili e possono sperimentare nausea dopo aver mangiato cibi pesanti, grassi o piccanti. L’indigestione o la congestione intestinale possono causare sensazioni di nausea e fastidi addominali.
  3. Mal d’auto o mal di movimento
    Il mal d’auto, o cinetosi, è un’altra causa comune. Si verifica quando i segnali provenienti dall’orecchio interno e dalla vista non sono allineati, creando una sensazione di disagio che può causare nausea e, talvolta, vomito.
  4. Problemi emozionali o stress
    I bambini possono sperimentare nausea anche in risposta a stress emotivi, come ansia, paura o cambiamenti nella routine (ad esempio, l’inizio della scuola o situazioni familiari difficili). Questi fattori psicologici possono interferire con le normali funzioni gastrointestinali.
  5. Problemi di reflusso gastroesofageo (GERD)
    I bambini con problemi di reflusso possono avvertire una sensazione di nausea a causa dell’acido, che risale dallo stomaco nell’esofago. Questa condizione può causare anche rigurgito e bruciore di stomaco, soprattutto dopo i pasti.
  6. Farmaci e trattamenti medici
    In alcuni casi, la nausea può essere un effetto collaterale di farmaci assunti dal bambino, come gli antibiotici, i chemioterapici o i farmaci per trattare infezioni.

I sintomi e come alleviarli

A seconda della causa, la nausea nei bambini può manifestarsi con diversi sintomi. I più comuni includono:

  • Mal di stomaco o sensazione di pesantezza addominale;
  • Perdita di appetito, con rifiuto di mangiare o bere a causa della sensazione di nausea;
  • Sudorazione fredda e pallore, con pelle fredda e umida al tatto, segno che il corpo sta cercando di reagire al disagio;
  • Lamentele di vertigini o difficoltà a concentrarsi.

Conclusioni

La nausea nei bambini è un sintomo comune che può derivare da numerosi fattori, tra cui infezioni gastrointestinali, mal di movimento, stress o problemi digestivi. Nella maggior parte dei casi, la nausea si risolve spontaneamente, ma è fondamentale monitorare il bambino e cercare di alleviare il suo disagio con rimedi appropriati. Nei casi di nausea persistente o grave, è sempre consigliato consultare un pediatra per determinarne la causa e il trattamento più adeguato.

Un aspetto fondamentale per la gestione e il recupero del bimbo, riguarda i metodi di trattamento scelti e l’alimentazione adeguata. Per saperne di più, leggi il nostro articolo di approfondimento su cosa dare al tuo bambino quando ha la nausea.

Bibliografia:

  1. Consolini DM, Nausea e vomito nei lattanti e nei bambini. MSD Manuals 2022(11) Link
  2. Kovacic K, Di Lorenzo C. Functional Nausea in Children. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2016 Mar;62(3):365-71.
  3. Leung AK, Hon KL. Motion sickness: an overview. Drugs Context. 2019 Dec 13;8:2019-9-4.
  4. Dalby-Payne JR, Elliott EJ. Gastroenteritis in children. BMJ Clin Evid. 2011 Jul 26;2011:0314.
bambina a letto con nausea

Cosa posso dare al mio bambino che ha la nausea?

Quando il bambino si sente nauseato, la preoccupazione dei genitori è di alleviare il prima possibile il suo disagio. Ma cosa dare al bambino con nausea per aiutarlo a sentirsi meglio?

Come alleviare i sintomi della nausea nei bambini

Il primo passo per diminuire la sensazione di nausea nei bambini è identificare la causa e applicare rimedi adeguati. Ecco alcuni consigli utili per gestire i sintomi:

  1. Mantenere il bambino idratato
    La nausea può portare a disidratazione, soprattutto se è accompagnata da vomito. È importante che il bambino assuma liquidi spesso e in piccole quantità. Sì ad acqua, soluzioni reidratanti orali o brodi leggeri, mentre è meglio evitare bevande zuccherate o gassate, che possono peggiorare la nausea.
  2. Rimedi naturali
    Alcuni rimedi naturali, come il tè alla menta o lo zenzero, sono noti per avere effetti lenitivi sul sistema digestivo. La menta può aiutare a calmare lo stomaco, mentre lo zenzero, sia fresco che sotto forma di caramelle o tisane, è un noto rimedio antinausea.
  3. Riposo e ambienti tranquilli
    Se la nausea è causata da stress o da malessere generale, far riposare il bambino in un ambiente tranquillo e privo di forti stimoli, come rumori o luci intense, può contribuire a ridurre la sensazione di nausea.

Nausea senza vomito e con vomito

La nausea nei bambini può manifestarsi con o senza vomito, e la gestione varia in base a queste due situazioni.

  • Nausea senza vomito: quando la nausea non è accompagnata da vomito, il bambino può avvertire un fastidioso malessere generale. In questo caso, è importante cercare di farlo rilassare, idratarlo e, se possibile, fargli assumere cibi come cracker, banane o riso bianco. Può essere utile anche somministrare rimedi naturali, come il tè alla menta o lo zenzero in caramelle o come bevanda.
  • Nausea con vomito: se la nausea è accompagnata da vomito, è necessario prevenire la disidratazione. Dopo un episodio di vomito, è importante attendere almeno 30 minuti prima di assumere qualsiasi liquido, e poi far bere il bambino in piccole quantità (qualche cucchiaino ogni 5-10 minuti). Inoltre, è fondamentale monitorare la frequenza del vomito e, se persiste, consultare il pediatra.

Come trattare la nausea persistente

Se la nausea persiste per più di 24 ore, potrebbe essere necessario un intervento medico. Le cause di nausea persistente nei bambini possono essere legate a infezioni più gravi, reflusso gastroesofageo o altre condizioni. In questi casi, oltre a fornire rimedi per alleviare il sintomo, è essenziale:

  1. Consultare un pediatra. Se la nausea è accompagnata da altri sintomi come febbre alta, diarrea prolungata, forte dolore addominale o segni di disidratazione (secchezza delle fauci, pelle che non torna rapidamente alla normalità quando pizzicata, minzione ridotta), è indispensabile contattare il pediatra.
  2. Somministrare i farmaci prescritti. In alcuni casi, il pediatra potrebbe prescrivere un farmaco antiemetico per alleviare la nausea e prevenire ulteriori episodi di vomito.
  3. Evitare l’auto-medicazione. Non dare al bambino farmaci senza prima aver consultato il medico, poiché alcuni farmaci da banco potrebbero essere non appropriati o non sicuri.

Come alimentare il bambino con la nausea

Far mangiare un bambino che ha la nausea può essere complicato, poiché l’appetito è spesso compromesso. Tuttavia, è importante mantenere un’adeguata nutrizione per evitare la disidratazione o l’indebolimento. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Cibi leggeri e facili da digerire
    Iniziare con cibi leggeri come cracker, riso bianco, banane, patate lesse. Questi alimenti sono facilmente digeribili e hanno meno probabilità di irritare lo stomaco. Evitare cibi grassi, piccanti o troppo ricchi di zuccheri, che possono peggiorare la nausea.
  • Piccole porzioni frequenti
    Se il bambino non ha voglia di mangiare un pasto completo, provare con piccole porzioni di cibo più volte al giorno. Questo approccio riduce il rischio di sovraccaricare lo stomaco e può migliorare l’assorbimento dei nutrienti.
  • Bere liquidi spesso e in piccole quantità
    La nausea può ridurre la voglia di bere, ma è importante mantenere il bambino idratato. Se non riesce a bere normalmente, provare con piccoli sorsi di acqua o una soluzione reidratante orale. Preferire i liquidi freddi o a temperatura ambiente rispetto a quelli caldi, perché possono essere più facili da tollerare.
  • Evitare bevande zuccherate e gassate
    Le bevande gassate o contenenti molti zuccheri o caffeina, come bibite o succhi di frutta, possono aggravare la nausea. È preferibile bere acqua o soluzioni reidratanti specifiche per bambini.

Conclusioni

La nausea nei bambini può derivare da numerosi fattori, tra cui infezioni virali, mal di movimento, o problemi digestivi. La maggior parte dei casi di nausea si risolvono in modo spontaneo con rimedi casalinghi, ma è sempre importante monitorare i sintomi e alleviare il disagio del bambino. Se la nausea persiste o è accompagnata da vomito, febbre o segni di disidratazione, è fondamentale consultare un pediatra.

Bibliografia

  1. Consolini DM, Nausea e vomito nei lattanti e nei bambini. MSD Manuals, 2022(11) Link
  2. Kovacic K, Di Lorenzo C. Functional Nausea in Children. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2016 Mar;62(3):365-71.
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