Come evitare la disidratazione nel bambino

evitare la disidratazione nei bambini

Cos’è la disidratazione e perché è pericolosa

La disidratazione si verifica quando il corpo perde più liquidi di quanti ne assuma, compromettendo l’equilibrio idrico essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. Nei bambini, questo fenomeno può svilupparsi rapidamente a causa della loro maggiore sensibilità alle perdite di liquidi. Può manifestarsi con sintomi come secchezza delle mucose, ridotta produzione di urina, letargia e, nei casi più gravi, stato di confusione e collasso circolatorio. È quindi fondamentale riconoscere tempestivamente i segni della disidratazione e intervenire in modo adeguato.

Il vomito come causa di disidratazione

Il vomito è una delle principali cause di perdita di liquidi e sali minerali nei bambini. Oltre all’acqua, il vomito fa perdere elettroliti essenziali come sodio e potassio, necessari per il bilancio idrico e il corretto funzionamento muscolare e nervoso. Più episodi di vomito si verificano in breve tempo, maggiore è il rischio di disidratazione, specialmente nei bambini più piccoli.

Come evitare la disidratazione nel bambino

Dopo un episodio di vomito, è essenziale adottare misure per reidratare il bambino in modo efficace:

  1. Somministrare liquidi a piccoli sorsi: Offrire frequentemente piccole quantità di acqua o soluzioni reidratanti orali (SRO) disponibili in farmacia. Queste soluzioni contengono il giusto equilibrio di sali e zuccheri per ripristinare le perdite idriche (World Health Organization, 2017).
  2. Evitare bevande zuccherate o gassate: Bibite come succhi di frutta e bevande gasate possono peggiorare la disidratazione causando un effetto osmotico intestinale che aumenta la perdita di liquidi (Mayo Clinic, 2022).
  3. Reintrodurre gradualmente cibi solidi: Dopo aver reidratato il bambino, si può offrire una dieta leggera a base di alimenti facilmente digeribili come riso, patate, banane e crackers (American Academy of Pediatrics, 2021).
  4. Monitorare la produzione di urina: Se il bambino fa meno pipì del solito o ha urina molto concentrata, potrebbe essere necessario aumentare l’assunzione di liquidi o consultare un medico.
  5. Osservare eventuali segni di disidratazione severa: Sonnolenza eccessiva, occhi infossati, assenza di lacrime quando piange o pelle poco elastica sono segnali d’allarme, che richiedono un consulto medico immediato.

Come evitare la disidratazione nel lattante

Nei neonati e lattanti il rischio di disidratazione è più elevato, per cui le strategie devono essere adeguate alla loro età:

  1. Continuare l’allattamento al seno o la somministrazione di latte artificiale: Il latte materno offre una combinazione perfetta di liquidi e nutrienti per mantenere l’idratazione. Se il lattante è alimentato con formula, si può continuare a offrirla a piccoli sorsi e con maggiore frequenza (World Health Organization, 2021).
  2. Utilizzare soluzioni reidratanti orali: In caso di vomito persistente, il pediatra potrebbe consigliare SRO specifiche per neonati, da somministrare con un cucchiaino o una siringa senza ago.
  3. Evitare acqua semplice in quantità eccessive: Nei lattanti sotto i sei mesi, troppa acqua può alterare l’equilibrio elettrolitico e provocare iponatriemia (American Academy of Pediatrics, 2022).
  4. Monitorare i segni di disidratazione: Fontanella depressa, pianto senza lacrime, irritabilità o sonnolenza eccessiva sono segnali da non sottovalutare, e richiedono una valutazione medica urgente.

Conclusioni

La disidratazione nei bambini a seguito di episodi di vomito è un rischio concreto, ma prevenibile con una gestione attenta e tempestiva dell’idratazione. Somministrare liquidi adeguati a piccoli sorsi, evitare bevande inadeguate e monitorare i sintomi sono strategie fondamentali. Nei lattanti, l’allattamento al seno rimane la prima scelta, integrata da soluzioni reidratanti quando necessario. In caso di segni di disidratazione severa, è fondamentale rivolgersi al pediatra per evitare complicazioni.

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